Ortocheratologia notturna

L’ortocheratologia notturna viene considerata un mezzo correttivo alternativo all’occhiale o alle normali lenti a contatto, col vantaggio di lasciare il portatore indipendente durante la giornata. Approvata dall’americana F.D.A. (Food and Drugs Administration, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) è costantemente oggetto di attenzione e di ricerca nelle università […]

L’ortocheratologia notturna viene considerata un mezzo correttivo alternativo all’occhiale o alle normali lenti a contatto, col vantaggio di lasciare il portatore indipendente durante la giornata. Approvata dall’americana F.D.A. (Food and Drugs Administration, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) è costantemente oggetto di attenzione e di ricerca nelle università di tutto il mondo. Numerosi studi si stanno concentrando  sulla particolarità delle immagini retiniche risultanti da queste lenti e sulla relazione di queste con il rallentamento della progressione miopica.

Consiste nell’applicazione di lenti a contatto semirigide, costruite con una particolare curvatura interna. Si indossano la sera prima di coricarsi e al mattino, dopo averle tolte, il portatore di lenti ortocheratologiche vede bene tutto il giorno, senza lenti e senza occhiali.

Viene considerata una correzione non invasiva e reversibile .

L’effetto correttivo che si ottiene con queste lenti è possibile grazie al metabolismo dell’epitelio corneale (la parte più esterna della superficie oculare). Le cellule di questo tessuto vengono continuamente ricambiate dal nostro organismo. Quando vengono indossate le lenti, le nuove cellule nate vanno distribuirsi gradualmente seguendo la superficie interna della lente, progettata per correggere il difetto specifico di quel singolo occhio. La ridistribuzione delle cellule epiteliali, genera in questo modo un profilo corneale diverso rispetto alla conformazione iniziale, compensando così il difetto visivo. Il risultato visivo è simile a quello dell’intervento chirurgico col laser, poiché dal punto di vista morfologico, il profilo corneale che si ottiene è lo stesso al momento della rimozione delle lenti, ma non è definitivo.

Il periodo di visione nitida, una volta rimosse le lenti al mattino, può variare a seconda della miopia (mediamente dalle 16 alle 48 ore ): più che sufficiente per poter trascorrere un’intera giornata vedendo bene. La regressione non è mai brusca, ma graduale, ed è sufficiente riapplicare le lenti, per riattivare il trattamento. Il ricambio cellulare dell’epitelio grazie al quale si ottengono questi risultati, garantisce anche la completa reversibilità del trattamento. In qualsiasi momento sarà sufficiente sospendere l’applicazione delle lenti, per ripristinare il profilo corneale originario. Una volta interrotto il porto delle lenti l’occhio torna alla miopia iniziale.

Non vi sono limiti di età per sottoporsi al trattamento ortocheratologico.

Dai dati clinici, tecnici e analizzando le ricerche, si può ragionevolmente affermare che usare lenti per ortocheratologia notturna, non è più rischioso dell’uso di lenti a contatto Rigide Gas Permeabili di tipo tradizionale.

 

In ottemperanza al Dec.Ministeriale del 03-02-2003( GU n.64 del 18-03-2003 ) Estratto:

L’applicazione e l’uso delle lenti a contatto possono essere eseguite solo quando le condizioni anatomo-funzionali del paziente lo consentono. Esistono infatti alcuni fattori di rischio, rilevabili dallo specialista, che possono risultare responsabili di complicanze o dell’insorgenza di fenomeni di intolleranza. Il medico specialista e l’ottico applicatore della lente sono consapevoli di tali problematiche, e , solo dopo un accurato esame del soggetto, possono consigliare o meno l’uso delle lenti a contatto. Al fine di evitare danni agli occhi, è importante verificare l’assenza di controindicazioni dal medico oculista, e sottoporsi a controlli periodici.

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