Efficienza visiva

Quasi tutti nascono con vista buona, ovvero occhi potenzialmente in grado di rispondere in pieno alle proprie mansioni recettive. La visione invece è una funzione più complessa, che si acquisisce e si struttura nel tempo. Il suo utilizzo si ripercuote direttamente su tutte le nostre azioni, sulla nostra percezione corporea e spaziale e sulla la […]

Quasi tutti nascono con vista buona, ovvero occhi potenzialmente in grado di rispondere in pieno alle proprie mansioni recettive. La visione invece è una funzione più complessa, che si acquisisce e si struttura nel tempo. Il suo utilizzo si ripercuote direttamente su tutte le nostre azioni, sulla nostra percezione corporea e spaziale e sulla la nostra capacità di interazione con l’ambiente esterno.

L’impiego degli occhi nelle nostre attività quotidiane ha avuto un incremento negli ultimi cinquant’anni direttamente proporzionale all’evolversi ed al prevalere della cultura dell’immagine: dalla televisione fino alle recenti tecnologie informatiche (computer, smartphone, tablet).

Il sistema visivo è sottoposto a forti sollecitazioni, ma non è anatomicamente strutturato per sorreggerle in maniera confortevole.

L’utilizzo dei dispositivi elettronici da parte dei bambini, anche di tenera età, diventa ancora più influente, perché la loro organizzazione visiva non è ancora completamente sviluppata.

Dalle pratiche optometriche è emerso che circa il 70% degli operatori al videoterminale, avverte quotidianamente fastidi dovuti all’affaticamento oculare: a questo problema non sfugge neppure chi gode di una buona vista. I muscoli oculari sono in posizione di riposo solo quando osservano oggetti distanti più di 6 metri. Gli specialisti della visione definiscono i vari sintomi derivanti da utilizzo intensivo del pc, con la sigla O.E.S. (Office Eye Syndrome), o C.V.S. (Computer Vision Syndrome).

Oltre al continuo impegno visivo-cognitivo, per il quale il sistema visivo deve organizzare una serie di attivazioni muscolari sia interne (messa a fuoco), che esterne (coordinazione motoria di convergenza), la sollecitazione avviene anche per effetto delle frequenze luminose blu-viola emesse dai dispositivi elettronici e dall’illuminazione artificiale.

Ciò può tradursi in:

  • difficoltà a eseguire bene un lavoro
  • visione annebbiata
  • mal di testa
  • bruciore e tensione oculare
  • difficoltà di recupero della messa a fuoco per lontano
  • lacrimazione
  • disagio e fatica fisica generale
  • calo di attenzione
  • sonnolenza durante la lettura

In ragazzi giovani vi è spesso uno sviluppo di miopia come forma di adattamento, volto a ridurre l’affaticamento, o penalizzazione della visione di un occhio per non doverlo coordinare con l’altro, con rottura dell’equilibrio binoculare se l’attività svolta non è sostenibile a lungo.

Spesso il problema per gli occhi non è l’incapacità di eseguire un lavoro, ma la difficoltà a mantenere l’efficienza visiva per tempo prolungato.

Molti dei sintomi della C.V.S. possono essere prevenuti semplicemente con l’applicazione di principi “ergonomici”.

 

Consigli utili per stare meglio

Alzare lo sguardo ad intervalli regolari:

Guardare spesso oltre lo schermo o sollevare lo sguardo dal lavoro da vicino, mettendo a fuoco anche solo per pochi secondi, oggetti distanti almeno 2-3 metri.

In questo modo si rilassa il sistema di messa a fuoco, e se ne mantiene la flessibilità. Pause brevi ma frequenti, sono molto più efficaci di lunghe pause dopo due ore di lavoro.

Illuminazione corretta:

Un’adeguata illuminazione è fondamentale.

Mai utilizzare smartphone, tablet o computer, o guardare la televisione in una stanza buia. Questo permette di mantenere sempre presente la percezione del campo visivo periferico.

Al computer eliminare fonti luminose perpendicolari allo schermo (di fronte, o alle spalle dell’operatore), per ridurre abbagliamenti e riflessi sullo schermo o su altre attrezzature.

La tastiera dovrebbe trovarsi a circa 45 cm dagli occhi; la distanza tra occhi e monitor dovrebbe essere di circa 70 cm, e comunque mai inferiore a 50cm o superiore a 90cm.

Ammiccamento:

La frequenza di ammiccamento durante il lavoro a videoterminale è di circa cinque volte inferiore al normale, è quindi necessario ricordarsi di ammiccare volontariamente per mantenere lubrificata la superficie corneale.

Lenti specifiche e filtranti

Esistono lenti studiate per migliorare il comfort visivo sostenendo la messa a fuoco, e per proteggere gli occhi dalle emissioni luminose dei pc.

Distanza fisiologica di lettura

La distanza ottimale per leggere, scrivere e lavorare da vicino corrisponde a quella che intercorre tra la prima nocca del dito medio ed il gomito (35-40 cm negli adulti). Il nostro corpo è una unità indivisibile e agisce in armonia con le sue varie componenti. Tenere la schiena diritta, non inclinare la testa, sedersi correttamente utilizzando sedie e piani di lavoro proporzionati al proprio corpo, facilita il mantenimento di un equilibrio visuo-posturale.

Fondamentale per i bambini l’impugnatura della penna nella scrittura.

Insegnare ai bambini l’impugnatura corretta della penna, consente loro di utilizzare in maniera più efficiente il sistema visivo. Un’ impugnatura errata porta il bambino a modificare la propria postura per poter vedere ciò che sta scrivendo. Di solito ruota il foglio, inclina la testa e il busto e ruota lo sguardo.

Il sistema visivo per compensazione tende a miopizzarsi, spesso in maniera quantitativa molto diversa tra i due occhi. (L’occhio più vicino al foglio si miopizza di più).

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